Brilla la luce, che corre sulla schiena. Passa sul collo e si adagia sul capo come un ronzio.
Forte a volte, tenue altre. Suono arrogante, tra gli arroganti. Dolce, senza silenzio.
E il mattino ha accusato il colpo. Spegnendo l'indice sul mozzicone di un ratto. Che è veloce, in una frenesia invadente.
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