L'acqua scura mi trascina sul fondo, mi aggrappo a un cuscino per sognare un'ortensia.
Possa poi il fiore acclamare l'applauso del pubblico udente: un uomo ha cavalcato i flutti per somigliare alle zanzare della notte.
Chissà dove si è spinto il figlio e quali ricordi lo hanno guidato.
Nel profondo di uno sgomento non è semplice vedere.
Semmai sono le vene, che non si arrendono, a raccontare.
Di fiabe eleganti e animali parlanti. Di fantasie e segreti urlati.
Facile sudare l'infanzia, tra il ricordo di false colpe e lo stupore dell'età adulta.
Il pubblico non ha ancora applaudito.
Nessun commento:
Posta un commento